Pales dio dei pastori, delle greggi e del bestiame

Pales dio dei pastori, delle greggi e del bestiame

Pales, conosciuto anche come il dio romano dei pastori e del bestiame, fa parte della mitologia antica da secoli. Alcuni si riferiscono a questa divinità come a un maschio e altri a una femmina. Nonostante sia una figura spesso trascurata nella cultura popolare, Pales ha svolto un ruolo significativo nella vita di molte società nel corso della storia.

Secondo la leggenda Pales era originariamente venerato dalle prime comunità pastorali dell’Italia centrale. Tuttavia fu solo con la fondazione di Roma che il suo culto divenne più diffuso e influente. Man mano che Roma cresceva al potere, Pales fu associato alla fertilità e alla protezione dei raccolti, rendendolo una divinità essenziale nelle società agricole.

Nonostante l’importanza di Pales nei tempi antichi, la sua presenza nella cultura popolare odierna è relativamente attenuata. Tuttavia, ci sono ancora alcuni modi per riconoscere questo dio enigmatico nei media moderni. Una delle raffigurazioni più comuni di Pales si trova nell’arte e nella letteratura del periodo rinascimentale.

È spesso raffigurato come un bel giovane che porta un bastone da pastore, circondato da pecore e altro bestiame. Questa immagine è diventata sinonimo di Pales ed è ancora utilizzata oggi per rappresentarlo nella cultura popolare.

Un altro modo per riconoscere Pales è attraverso la sua associazione con il 21 aprile, data tradizionale della festa romana Parilia, dedicata al suo culto. In alcune regioni d’Italia, questo giorno è ancora celebrato come una festa, con riti e tradizioni che onorano il ruolo di Pales come protettore delle greggi e dei terreni agricoli.

Pales può essere una figura enigmatica nella cultura popolare, ma il suo impatto sulle società antiche e i suoi insegnamenti sono ancora attuali. Imparando di più su questo dio dei pastori, dei confini e della natura, possiamo approfondire le credenze e le pratiche dei nostri antenati.

Last Updated on November 22, 2023 by Frode Osen